AMENHOTEP II

Horo: Toro possente, aguzzo di corna
Nebty: Ricco in potenza incoronato a Tebe
Horo d’oro: Che si è impadronito con la sua forza di tutte le terre
Aakheperura
Amenhotep

Figlio di Thutmosi III e della Grande Sposa Reale Hatshepsut-Meritra, venne associato al trono del padre all’età di diciotto anni e dopo circa due anni divenne faraone con il nome di Aakheperura Amenhotep. Fin dall’inizio del suo regno si trovò a dover affrontare alcune campagne militari in Siria, per consolidare le conquiste paterne: la prima nell’anno 3, contro Takhsy, seguita da altre due dirette contro Mitanni negli anni 7 e 9, ricordate in particolare dalle stele di Menfi e Karnak. In Nubia, fatta eccezione per un unico intervento militare, il re poté contare su un periodo di pace. Fiorirono grandi costruzioni a Uronarti, Amada, Buhen e Kumma.

Amenhotep II è passato alla storia come un re dalla forza fuori dal comune, associata a grande crudeltà. Le stele di Amada e di Elefantina riferiscono che, tornando trionfante dalla campagna siriana dell’anno 3, portò sette principi nemici, da lui uccisi, appesi alla sua barca; sei furono quindi issati sulle mura di Tebe ed uno a quelle di Napata. Il faraone si distinse per la sua passione per il tiro all’arco, la corsa, la voga, l’equitazione, attività nelle quali nessuno poteva eguagliarlo.

Tra le sue attività di costruzione ricordiamo i lavori al tempio di Luxor, a Karnak e in altri luoghi tra cui Dendera, Medamud, Armant, Tod, Elkab, Elefantina, oltre a quelli sopra menzionati.

La data più alta nota per il suo regno è quella dell’anno 26, annotata su una giara rinvenuta da Petrie negli scavi del suo Tempio di Milioni di Anni nel 1896.

Lasciò il trono al figlio Thutmosi IV, avuto dalla Grande Sposa Reale Tiaa.